venerdì 27 novembre 2009

Recrudescenza della violenza sulle donne

Mai come quest'anno la ricorrenza dell'8 marzo è stata, oltre ad un incontro tra donne in festa, un momento dove si è preso insieme cosicenza che è in corso un'accanita aggressione ai diritti fondamentali, conquiestati da tante di noi con enormi sacrifici, non solo per noi stesse, ma anche per i nostri figli e compagni, e per le nostre famiglie. E' di questi giorni l'ennesimo colpo di mano. Il governo, per bocca del sottosegretario al Welfare Viespoli, ha annunciato che intende togliere l'obbligo di esonerare le donne in gravidanza e le neo mamme dal lavoro notturno. Scelta grave, che è stata preceduta da una serie di atti altrettanto pesanti:
- cancellazione della norma che aveva eliminato la piaga delle cosiddette dimissioni in bianco, un modo per costringere tante donne a lasciare il lavoro dopo la maternità;
- forte limitazione del part time, che riduce la possibilità di passare dal lavoro a tempo pieno a quello a tempo pieno a quello a tempo parziale nelle pubbliche amministrazioni. E' poi in arrivo, per tutti, un disegno di legge sui lavori usuranti, sui congedi, sulle aspettative, ecc.;
- mancanza di impegno per potenziare gli asili nido e sostenere l'imprenditoria feminile;
Tutto questo, mentre assistiamo ad una recrudescenza della violenza sulle donne, nelle strade e tra le mura domestiche. E' quidni necessaria una straordinaria mobilitazione di donne e di uomini, sul piano civile e culturale, istituzionale e politico. Ma il giorno della mimosa è un giorno di festa, e come tale lo abbiamo trascorso. Anzi, penso ch epur tra mille difficoltà e impegni gravosi, dobbiamo valorizzare la nostra vitalità, riscoprire la forza positiva che riusciamo ad espimere quando affrontiamo con consapevolezza e serenità il nostro quotidiano e la nostra dimensione.

Lucia Codurelli
Parlamentare, componente della Commissione Lavoro Pubblico e Privato

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