sabato 12 dicembre 2009

Sui Figli

E una donna
che reggeva un bambino al seno disse:
"Parlaci dei Figli".
Ed egli disse:

"I vostri figli non sono figli vostri.
Sono figli e figlie del desiderio ardente
che la Vita ha per stessa.
Essi vengono per mezzo di voi,
ma non da voi.

E benché siano con voi,
non vi appartengono.

Potete dar loro il vostro amore
ma non i vostri pensieri,
poiché essi hanno i loro pensieri.
Potete dare alloggio ai loro corpi,
ma non alle loro anime,
poiché le anime
dimorano nella casa del domani,
che non vi sarà concesso visitare
neppure nei vostri sogni.

Potete tentare di essere simili a loro:
non cercate di renderli come voi.
La vita, infatti non torna indietro
e non indugia sul passato.

Voi siete gli archi
dai quali i vostri figli
come frecce viventi, sono scoccate.
L'Arciere vede il bersaglio
sul sentiero dell'infinito
e vi tende con forza
affinché le sue frecce
vadano rapide e lontane.

Affidatevi con gioia
alla mano dell'Arciere;
Poiché come egli ama la freccia che vola
così ama pure l'arco che è ben saldo".

Kahlil Gibran

L'amore della donna e della madre

C’è una diffusa ideologia radicale che mette in continua contrapposizione e competizione l’uomo e la donna. Con l’idea di dare alla donna tutto ciò che l’uomo ha e che a lei manca. In realtà si guarda all’uomo secondo una logica riduttiva, una logica di successo e di potere. Di conseguenza si chiede anche per la donna un’affermazione secondo la stessa logica. L’uomo che ha potere può vivere con maggiore autonomia, può fare meglio ciò che gli pare e piace. Desiderare la felicità, è un fastidio ineliminabile a meno di incontrarla. Proprio questa assuefazione borghese del vivere è il contenuto della promessa che l’ideologia moderna fa alla donna: essere come l’uomo per godere dei suoi diritti, della sua libertà, del suo potere, ma anche per soffrire del vuoto, della noia e della tristezza di una vita senza senso.
La questione donna non ha nulla che vedere con la questione del divenire donna, su cui tanto si sgrullano i professionisti femminilisti o antifemminilisti che cercano di tagliarle su misura l'abito del conformismo, che si ammanta di naturalismo. Ne uscirebbe una donna come negativa dell'uomo: a lei la passione, a lui la razionalità, e via cosi" con le varie rappresentazioni della differenza sessuale.
Jacques Lacan parla di diventare qualcosa di più. La trasformazione del niente non è diventare madre. Non è di avere ma di essere. Non chiudere il vuoto ma lavorarci attorno. Realizzare qualcosa tramite il non avere, tenersi la mancanza perché da questa mancanza esce fuori qualcosa di più. Aprirsi al desiderio dell’altro – è l’amore – cercare di scavarsi in altro, è fondamentale.
Essere ciò che manca all’altro, attraverso amore. Una donna vuole essere amata, supera tutti i limiti per l’amore. La donna innamorata non cerca più quello che le manca, lo ha conquistato nell’amore.